Strumenti HR: come si valorizza un programma di welfare aziendale?
Strumenti HR: come si valorizza un programma di welfare aziendale?
Il welfare ha visto una crescita esponenziale all’interno delle politiche aziendali degli ultimi anni. Come riuscire a valorizzarlo?
Secondo i dati dell’ultima indagine Welfare Index PMI, il welfare aziendale si è affermato come la seconda materia più presente nella contrattazione di secondo livello, dopo il salario e prima di materie di grande importanza come l’orario e l’organizzazione del lavoro.
Non stupisce questo dato anzi, nel corso dell’ultimo anno – complice la pandemia – il welfare ha rappresentato uno strumento imprescindibile di valorizzazione del rapporto tra impresa, dipendenti e collettività.
L’obiettivo del welfare aziendale
Se vogliamo dare una definizione, il welfare aziendale può essere descritto come l’insieme di tutte le iniziative che hanno come obiettivo quello di incrementare il benessere psico-fisico del lavoratore e della sua famiglia, facendo convergere le esigenze dei collaboratori con gli obiettivi aziendali.
Lo scopo è quindi quello di soddisfare non solo i bisogni legati all’ambiente lavorativo, ma anche farsi carico delle esigenze del lavoratore a 360 gradi, mettendolo nelle condizioni ottimali per lavorare al massimo delle sue potenzialità.
Con l’aumento di provider sul mercato e l’ampliamento della normativa di riferimento, è diventato sempre più difficile per le imprese scegliere come sviluppare e valorizzare il proprio piano di welfare aziendale all’interno delle politiche organizzative.
Vediamo allora le best practice e le fasi necessarie per ottimizzare e valorizzare il proprio programma di welfare aziendale.
1. Comunicare il welfare aziendale
Il successo di un buon piano di welfare dipende in gran parte da un fattore: la comunicazione.
Infatti, nel momento in cui esiste un sistema di welfare all’interno dell’azienda diventa necessario da un lato formare e informare circa la presenza e il corretto utilizzo dei servizi, e dall’altro la possibilità di renderli facilmente fruibili dai lavoratori.
In molti casi, dunque, non sono i fattori esterni all’azienda a far crescere la complessità, ma quelli interni, primo fra tutti la mancanza di comunicazione sulle soluzioni presenti per migliorare la qualità della vita dei collaboratori.
Si può parlare di un vero e proprio marketing del piano di welfare, dove diventa fondamentale comunicare correttamente i servizi che lo compongono e spiegare nel dettaglio il loro funzionamento anche con l’aiuto di strumenti smart che siano portatori di messaggi chiari.
2. Facilitare l’accesso ai servizi
L’utilizzo dei servizi proposti nel piano di welfare deve essere facilmente fruibili dai dipendenti. Come? Ora come ora è sempre più richiesta la digitalizzazione e quindi l’adozione di portali e app che garantiscano un’ottima customer experience e massima efficienza.
3. Cultura dell’ascolto
L’ascolto è la prima best practice da seguire per allineare il piano di welfare aziendale agli obiettivi e alle aspettative dell’impresa e dei collaboratori.
È fondamentale raccogliere tutte le informazioni utili e i feedback sui servizi già presenti così come indagare sulle aspettative della popolazione aziendale.
È dunque necessario pensare al welfare aziendale come qualcosa in continuo divenire, rispetto al quale sono necessari ascolto e approfondimento continui per svilupparlo al meglio.
Welfare e produttività
Il welfare è un elemento strategico di primaria importanza per le aziende, poiché innesca un circolo virtuoso da cui sia dipendenti che azienda traggono benefici.
Le politiche di welfare aziendale incidono notevolmente sul sentimento di soddisfazione che il lavoratore prova prestando la sua attività all’interno dell’azienda. Se quest’ultima dimostra cura e attenzione verso le proprie persone verrà sicuramente ricambiata con una maggiore motivazione.
È facile intuire che se i collaboratori sono soddisfatti e felici lavoreranno con maggiore grinta e motivazione, aumentando così la loro produttività.
Soluzioni studiate ad hoc e inserite all’interno di un piano di welfare possono davvero fare la differenza per le aziende, piccole o grandi che siano.