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Ritorno in ufficio post Covid: consigli alle aziende per gestire il “new normal”

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Ritorno in ufficio post Covid: consigli alle aziende per gestire il “new normal”

Con il progressivo allentamento delle restrizioni, il ritorno in ufficio per molti lavoratori sembra essere sempre più vicino. Che approccio dovrebbero avere le aziende al “back to office”?

Le soluzioni a disposizione delle aziende sono diverse e prevedono in linea generale tre approcci:

  • Un ritorno full-time al lavoro in ufficio
  • Un approccio ibrido e flessibile che prevede alcuni giorni in ufficio e altri da remoto
  • Un approccio fully-remote, con solo alcuni sporadici incontri fisici

Il più probabile, e anche il più scelto per ora dalle aziende italiane ed estere, sembra essere il secondo, ovvero il lavoro ibrido che unisce esperienza fisica e digitale. Questa tendenza è confermata da diversi studi, tra cui l’ultimo World Trend Index di Microsoft. Tra l’altro, si tratta della soluzione scelta anche dalle big internazionali tra cui Google che l’ha definita il “new normal”.

Se il futuro del lavoro prevede dunque il ritorno in ufficio su giorni alterni, ad esempio trovandosi fisicamente tre giorni a settimana e continuando a lavorare da casa negli altri due, cosa dovrebbero fare i leader aziendali per garantire la miglior esperienza di rientro e riportare al centro le relazioni e la fiducia tra colleghi?

Partiamo dalle persone: cosa desiderano i dipendenti?

ritorno in ufficio post covid

Lo smart working, come tutte le cose, ha i suoi pro e i suoi contro. Tra i vantaggi più grandi, già lo sappiamo, troviamo il risparmio di tempo e denaro, la flessibilità e l’aumento della produttività, tutto questo però a discapito della motivazione, del coinvolgimento e del senso di appartenenza, che hanno subito un grosso calo nell’ultimo anno e mezzo proprio a causa del lavoro lontano dall’ufficio. 

Secondo una recente indagine condotta da Ricoh:

  • il 31% dei lavoratori lamenta una carenza di motivazione e stimoli a causa dello smart working imposto dalla pandemia,
  • il 42% afferma che la cultura aziendale ha risentito delle restrizioni.

É dunque un dato di fatto: il lavoro in presenza  ha un impatto positivo sul benessere generale e mentale dei dipendenti. A confermarlo è una ricerca di WeWork che ha analizzato l’umore dei lavoratori dopo il ritorno in ufficio. Lo studio ha rilevato che i lavoratori che sono tornati in ufficio da quattro a cinque giorni alla settimana hanno dichiarato un miglioramento dell’umore del 54% rispetto a quelli che lavorano da casa, e ben il 90% degli intervistati ha dichiarato di voler tornare a lavorare in ufficio almeno un giorno alla settimana

É chiaro dunque che le aziende devono pianificare il ritorno in ufficio post Covid come priorità assoluta e mettere al centro un aspetto fondamentale: le relazioni.

L’importanza delle relazioni

Una delle conseguenze negative più importanti del lavoro da remoto è stata la mancanza di interazioni, soprattutto quelle non pianificate, che generalmente avvengono in pausa caffè, in pausa pranzo o nei corridoi dopo le riunioni.

Questo tipo di interazione rafforza le relazioni tra colleghi e stimola la creatività, che a sua volta favorisce l’innovazione. É quindi evidente che senza questi incontri spontanei, molti di questi vantaggi vengono meno. Per questo gli ambienti di lavoro fisici rimangono fondamentali per le relazioni e il confronto.

Non dimentichiamoci che siamo creature sociali e gli spazi fisici, come l’ufficio, sono gli unici che possono favorire la socialità!

Se però il trend del futuro sarà quello di mixare presenza e distanza, diventa necessario fare in modo che i momenti in ufficio servano davvero a rafforzare la coesione del team e la motivazione dei collaboratori. Per farlo non esiste una ricetta uguale per tutti, dipende dalle singole persone e dal tipo di azienda, ma il punto chiave è trovare il giusto bilanciamento tra attività in presenza e attività in remoto

Ecco uno spunto per la tua azienda: usare la pausa pranzo come strumento di team building, a maggior ragione se ci si trova in ufficio solo alcuni giorni a settimana.

Back to lunch: il lato sociale del pranzo

ritorno in ufficio post covid

Non è un segreto: mangiare insieme ai colleghi si porta dietro una serie infinita di benefici. Proprio come nella vita privata, anche sul lavoro la condivisione del cibo rappresenta un momento importante per la costruzione di relazioni: si chiama social eating e costituisce un potente strumento di team building per le aziende.

Investire nel social eating in azienda, magari solo alcuni giorni alla settimana premiando il back to office, garantisce:

  • Maggior benessere psicologico dei dipendenti
  • Maggiore affiatamento e team building
  • Aumento della produttività ed efficienza in ufficio
  • Strategia di Employer Branding: offrire una pausa pranzo di qualità rappresenta un’attrattiva in più.

Molte aziende hanno sempre fornito la pausa pranzo aziendale utilizzando i buoni pasto, ma con la larga diffusione del lavoro ibrido questo strumento sta diventando problematico e poco sfruttabile.

Perchè non incentivare il back to office e migliorare il clima aziendale nei giorni in cui ci si vede in ufficio offrendo una pausa pranzo di maggior qualità rispetto a quella fornita con i classici ticket restaurant? PerPranzo rappresenta una soluzione per premiare i tuoi dipendenti e nutrire le relazioni, anche solo per un pranzo a settimana!

MOFU - WELFARE

Published On: 7 Maggio 2021Categorie: Aziende e Consulenti

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About the Author: Marta Maestri

Marketer e content creator, con una forte passione per tutto quello che è food. Millennial, laureata in Marketing e con esperienza in aziende Food & Beverage sia in Italia che a Londra. Credo in un futuro di sostenibilità e umanizzazione.