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Back to office: come gestire la pausa pranzo tra smart working e ritorno in ufficio?

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Back to office: come gestire la pausa pranzo tra smart working e ritorno in ufficio?

Molte aziende stanno affrontando il tanto atteso e temuto Back to Office, ovvero il rientro in ufficio dopo mesi di smart working o, in molti casi, remote working.

Tante di queste aziende lo stanno affrontando su giorni alterni: ad esempio trovandosi in ufficio 2 giorni a settimana, mentre gli altri 3 continuando a lavorare da casa. Come conciliare il ritorno in ufficio, il lavoro da remoto e il welfare benefit della pausa pranzo?

Si chiama lavoro ibrido e prevede l’alternanza tra smart working e presenza in ufficio. Se dunque l’azienda offre la possibilità di lavorare solo alcuni giorni in ufficio, come incentivare il “back to office” e fare in modo che quelle giornate in azienda servano davvero a rafforzare il team e a migliorare la motivazione dei collaboratori? E come ottimizzare i costi della pausa pranzo in smart working e in ufficio?

Premiare il back to office con la qualità

In smart working, l’aspetto che più ci manca o ci è mancato è la socialità, impossibile negarlo. Quante volte, incontrando un collega alla macchinetta del caffè abbiamo imparato qualcosa di nuovo sul nostro business o su un cliente? E quante volte davanti ad un piatto caldo con i colleghi abbiamo scoperto passioni simili o imparato cose nuove? Stare insieme ai colleghi, condividere gioie e dolori lavorativi e creare relazioni migliora la produttività e la pausa pranzo è il miglior strumento di team building a disposizione delle aziende!

Questo momento storico così particolare, di transizione e di cambiamento, di convivenza con nuove abitudini e di riscoperta di quelle vecchie, sembra chiedere una sola cosa alle aziende: flessibilità.

Sembra un aspetto trascurabile, ma anche il momento della pausa pranzo richiede spirito di adattamento alle nuove abitudini lavorative. Per questo investire in soluzioni innovative potrebbe aiutare i responsabili HR a migliorare l’Employee Engagement e la motivazione, facendo sentire i collaboratori valorizzati e favorendo i momenti di socialità che tanto mancano in smart working.

Ad esempio, perché non offrire solo nei giorni in cui si lavora dall’ufficio una pausa pranzo di maggiore qualità che faccia sentire i collaboratori premiati e permetta all’azienda di far trasparire l’attenzione al benessere dei suoi dipendenti?

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Alternative ai buoni pasto

Molte aziende hanno sempre fornito la pausa pranzo aziendale utilizzando i buoni pasto, ma con la larga diffusione dello smart working questo sta diventando problematico. Spesso i buoni non sono previsti se si lavora da casa e l’impossibilità di poter godere del pranzo al ristorante ha messo in difficoltà molti lavoratori, soprattutto i neo-genitori alle prese con figli piccoli e impegni familiari, che si ritrovano a dover cucinare in fretta e furia, senza avere la possibilità di prendersi davvero una pausa. Lo conferma una recente ricerca di Praxidia.

Perchè non incentivare il back to office e migliorare il clima aziendale nei giorni in cui ci si vede in ufficio offrendo una pausa pranzo di maggior qualità rispetto a quella fornita con i classici ticket restaurant? Con PerPranzo non esiste più il limite degli 8€! Il pranzo di qualità diventa 100% esentasse e deducibile!

Il problema della mensa aziendale

La mensa aziendale è un benefit molto gradito dai dipendenti. Lo conferma l’indagine condotta da Nomisma per l’Osservatorio Buona Pausa Pranzo di CIRFOOD: i lavoratori amano la mensa aziendale, interna o diffusa, cioè affidata ad una rete di ristoranti convenzionati.

Infatti, 7 intervistati su 10 si sono detti soddisfatti del servizio di ristorazione aziendale, questo perché permette di consumare ogni giorno

  • un pasto sano, di qualità, cucinato al momento
  • senza spese aggiuntive a carico del lavoratore, perché il pasto viene offerto dall’azienda.

La mensa interna rappresenta però un costo non indifferente per le aziende. Soprattutto ora che la diffusione del lavoro da casa sta dimezzando le giornate trascorse fisicamente in ufficio. Se la tua azienda ha una mensa interna e vuole ottimizzare i costi, potrebbe essere una buona idea scegliere di offrire il pranzo con uno strumento più flessibile e adattabile alle esigenze dei singoli lavoratori.

L’elemento sociale non va sottovalutato

Gli ambienti di lavoro fisici rimangono fondamentali per le relazioni e il confronto. Non dimentichiamoci che siamo creature sociali e gli spazi fisici, come l’ufficio, rimangono importanti per le relazioni.

Possiamo dire a tutti gli effetti di essere entrati nell’era del lavoro ibrido, in cui si alternano presenza in ufficio e lavoro da casa. La tecnologia ci può e ci deve aiutare a vivere al meglio questo nuovo modo di lavorare, anche in pausa pranzo.

BOFU - WELFARE
Published On: 20 Ottobre 2020Categorie: Aziende e Consulenti

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About the Author: Marta Maestri

Marketer e content creator, con una forte passione per tutto quello che è food. Millennial, laureata in Marketing e con esperienza in aziende Food & Beverage sia in Italia che a Londra. Credo in un futuro di sostenibilità e umanizzazione.