Cibo e umore: esiste una dieta della felicità?
Cibo e umore: esiste una dieta della felicità?
Intestino e cervello sono direttamente collegati e questo spiega il forte legame che esiste tra cibo e umore.
Le famose “sensazioni di pancia” hanno una spiegazione scientifica: molte informazioni trasmesse dalla nostra pancia arrivano direttamente nelle aree del nostro cervello responsabili dell’elaborazione delle nostre emozioni.
Cibo e umore sono quindi collegati. Alla base di questo legame c’è un importante neurotrasmettitore, la serotonina, prodotta soprattutto nel tratto gastroenterico, ma anche nel cervello:
- Nell’intestino la serotonina controlla l’igiene e il benessere intestinale. Una sua carenza produce alterazioni della digestione, stipsi e rallentamento del transito intestinale.
- Nel cervello regola l’umore, la qualità del sonno, l’appetito, la temperatura corporea e la sessualità. Una carenza di melatonina determina depressione, ansia, emicrania, fame nervosa.
Non è un caso quindi che la sazietà dà soddisfazione mentre uno stomaco che borbotta porta cattivo umore.
Esiste una dieta della felicità?
Purtroppo finora non si conosce l’alimentazione perfetta per rallegrare l’umore. Molti fattori, infatti, influiscono sul nostro umore e l’alimentazione è solo uno di questi. Tuttavia, grazie alla ricerca, negli scorsi decenni sono stati raccolti molti dati sul rapporto tra cibo e umore. Vediamo insieme alcune considerazioni.
L’importanza dei carboidrati
Gli studi hanno evidenziato che le diete povere di carboidrati rafforzano le sensazioni di impazienza, tensione e rabbia. Con un’alimentazione più ricca di carboidrati si osserva invece un miglioramento generale dell’umore. E’ importante però, evitare gli zuccheri semplici raffinati che creano un immediato effetto gratificante seguito però da un brusco calo.
L’equilibrio della dieta mediterranea
La miglior regola per il buon umore è un’alimentazione sana ed equilibrata. Un’alimentazione che segue la dieta mediterranea, caratterizzata da una grande quantità di frutta e verdura, olio di oliva, cereali integrali, nonché fonti di proteine magre come il pesce e il pollame, sembra essere la scelta migliore per ridurre il rischio di depressione.
Partiamo dal fatto che il precursore della serotonina è il triptofano, un aminoacido presente nelle proteine animali e vegetali. Il problema, però, è che il triptofano entra all’interno delle cellule umane dopo altri tipi di aminoacidi.
Un pasto ricco di proteine aumenta la quantità di amminoacidi nel sangue, che inevitabilmente avranno la precedenza sul triptofano.
A livello di dieta, è necessario quindi assumere cibi ricchi di triptofano, ma poveri degli altri aminoacidi. Tale caratteristica è soddisfatta, parzialmente, soltanto da pochi frutti, come la papaya, la banana o i datteri.
Ti chiederai, perché non mangiare più carne e derivati, apparentemente più ricchi in questo aminoacido? Proprio perché la carne è ricca di diversi aminoacidi, che prevalgono sul triptofano. La giusta via di mezzo è rappresentata da pesce e uova.
Bisogna poi ricordare che il triptofano non si trasforma in serotonina senza il giusto apporto di vitamine B3, B6 e C, che si trovano in cibi come grano, orzo, legumi, pomodori, formaggi, pesce, verdure e agrumi.
In questo contesto, la dieta mediterranea diventa quindi un’alimentazione particolarmente adatta.
Omega 3 e acidi grassi
Diversi studi hanno evidenziato la correlazione tra bassi livelli di grassi di tipo omega 3 nel cervello e depressione, pessimismo e impulsività. Non dimentichiamoci infatti che i neuroni sono cellule grasse per eccellenza!
La dieta mediterranea è ricca anche di Omega 3, contenuta nel pesce ma anche in frutta secca, semi e oli.
Conclusione
Un’alimentazione sana, variata ed equilibrata è importante non soltanto per il nostro umore ma anche per il nostro benessere.
Tuttavia, niente rende più felice del mangiare in modo consapevole. Le sensazioni positive che possono scaturire già sentendo il profumo del proprio piatto preferito sono impagabili e influiscono subito sul nostro umore!