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Mangiare green: i falsi miti sulle proteine

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Mangiare green: i falsi miti sulle proteine

Le proteine vegetali sono valutate dalla comunità scientifica internazionale come le più ecosostenibili: vediamo insieme se fanno bene anche alla salute.

Quando si parla di contrastare la crisi climatica, gli scienziati suggeriscono di cambiare abitudini. Consigliano di usare più spesso i mezzi pubblici o la bicicletta, risparmiare acqua in casa, non sprecare il cibo e, soprattutto, ridurre il nostro consumo di carne.

Il settore zootecnico è infatti responsabile del 15% delle emissioni di gas serra a livello globale (più del settore dei trasporti), e noi occidentali consumiamo più del triplo della carne raccomandata dalle linee guida sanitarie.
Ma possiamo veramente sostituire il burger con l’alternativa vegetale senza farci del male? Per rispondere a questa domanda, abbiamo deciso di sfatare alcuni falsi miti sulle proteine.

falsi miti sulle proteine

Le proteine vegetali sono incomplete!

FALSO: gli amminoacidi (i mattoni delle proteine) sono ovunque nel mondo vegetale, soprattutto in legumi, semi, frutta in guscio e cereali. Una dieta varia (che comprenda quindi tutti gli alimenti citati prima più verdura e frutta di stagione) incontra necessariamente tutto quello che ci serve durante la giornata, senza grossi drammi. Ci sono tutti gli amminoacidi essenziali, e il rischio di carenze in letteratura scientifica anche con una dieta 100% vegetale è considerato pari a zero.

Ma la carne fa così bene…

FALSO: la carne rossa è stata classificata dallo IARC (ramo dell’OMS) come probabilmente cancerogena (classe 2A), mentre i salumi, i wurstel e tutta la carne conservata appartengono alla classe 1, cioè sono certamente cancerogeni – della stessa classe fa parte l’amianto, per intenderci. Non solo: tutte le proteine animali contengono inquinanti ambientali e sono legate ai grassi saturi, che aumentano il rischio di sviluppare le malattie cardiovascolari (prima causa di morte in Italia e nel mondo). Meglio andarci piano!

I burger vegetali sono cibo spazzatura, meglio un burger vero!

FALSO: uno studio recente ha comparato centinaia di prodotti vegetali e animali tra loro, e ha scoperto (sorprendentemente) che nella maggior parte dei casi i burger vegetali contengono meno sale, meno grassi saturi e più fibre. Per i non addetti ai lavori, sono tre parametri chiave per controllare la salute a lungo termine e la mortalità. Certo, i legumi fanno ancora meglio, ma facciamo un passo per volta!

La soia è un alimento pericoloso!

FALSISSIMO: la soia è un vero e proprio superfood. Contiene tanto calcio, ferro, proteine e grassi polinsaturi (quelli che fanno bene al cuore), riduce il colesterolo e la mortalità per malattie cardiovascolari, aiuta la mineralizzazione ossea (fondamentale per prevenire l’osteoporosi) e riduce il rischio di tumore al seno e delle sue recidive. Per trarre il massimo vantaggio dai suoi preziosi benefici, consigliamo di consumarla in forma di bevanda, yogurt, tofu o tempeh. Esistono anche burger a base di tofu o di tempeh, per chi non sa cucinare questi ingredienti.

La carne è fondamentale per il ferro

FALSO: la carne contiene tanto ferro, è vero, e in una forma facilmente assimilabile (ferro eme). Purtroppo, questo è uno svantaggio, perché il ferro è un potente ossidante e il nostro organismo si è evoluto per nasconderlo, schermarlo, e accumularne giusto quanto ne serve. Elevati livelli di ferritina sono associati a un rischio aumentato di patologie cronico degenerative (tumori, malattie cardiovascolari), quindi anche qui c’è da andarci piano. I legumi e la frutta in guscio, al contrario, sono fonti eccellenti di ferro (e calcio), ma in una forma non-eme: la regolazione del suo assorbimento dipende dalle scorte che abbiamo, quindi è ottimizzato in base al momento.

Breve guida dipendenti pausa pranzo
Published On: 17 Marzo 2021Categorie: Dipendenti

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About the Author: Valentina Taglietti

Laureata in Biologia applicata alle Scienze della Nutrizione, si occupa di divulgazione ed educazione alimentare. Coordina il progetto MenoPerPiù, per promuovere un’alimentazione più sana e sostenibile all’interno delle aziende.