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Buoni pasto deducibili: tutte le novità da sapere

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Buoni pasto deducibili: tutte le novità da sapere

Buoni pasto deducibili? Sì, ma fino ad una certa soglia. Scopriamo insieme tutte le novità fiscali di quest’anno relative ai buoni pasto

I buoni pasto rientrano tra quelle spese che sono deducibili per le aziende. Ma in quali termini esattamente?

Sappiamo che offrire il pranzo ai lavoratori è uno dei benefit aziendali più apprezzati, che d’altra parte però rappresenta un costo non indifferente per le aziende.

La possibilità di dedurre il costo dei buoni pasto è quindi molto allettante per le imprese, soprattutto per quelle con un numero elevato di dipendenti.

Vediamo quindi insieme tutti i dettagli relativi ai buoni pasto deducibili, alla soglia di deducibilità e alla differenza fiscale tra i buoni cartacei ed elettronici.

Deducibilità dei buoni pasto: facciamo il punto

Che significa deducibilità dei costi aziendali?

Le spese deducibili, sia per le aziende che per i singoli dipendenti, sono in generale tutte quelle voci di costo che si possono detrarre dalle tasse. 

Rientrano in questa tipologia di costi non soltanto i buoni pasto, ma anche contributi previdenziali e assistenziali, polizze sanitarie, premi di produttività, borse di studio, costi di formazione e aggiornamento, fondi pensionistici, bonus per istruzione e asili nido etc., di cui beneficia il lavoratore o la sua famiglia. Per le aziende, avere molti costi deducibili significa risparmiare sul pagamento di tasse e imposte globali e per ciascun lavoratore assunto. Ma il vantaggio esiste anche per i lavoratori, che possono usufruire di un servizio, come i buoni pasto, senza pagarlo e senza che questo vada a costituire reddito imponibile per il fisco, cioè completamente (o quasi completamente) esentasse.

Buoni pasto “quasi” esentasse?

Il “quasi” è dovuto al fatto che, almeno per quanto riguarda i buoni pasto, esiste una soglia di deducibilità, sia per le aziende che i dipendenti, oltre la quale l’importo erogato va a costituire reddito da lavoro dipendente, e quindi può essere tassato. 

Il buono pasto è sempre stato considerato un benefit fiscalmente deducibile, ma con la nuova Legge di Bilancio 2020 alcune regole sono cambiate, in particolare per quanto riguarda la diversa deducibilità di buoni pasto elettronici e cartacei. Vediamole.

TOFU - FINANCE

Buoni pasto deducibili: differenza tra buoni pasto cartacei e elettronici

La nuova Legge di Bilancio ha inteso favorire l’adozione, da parte delle aziende, dei buoni pasto elettronici, in linea con le nuove esigenze legate alla semplificazione e ad un maggiore controllo fiscale sull’emissione, l’utilizzo e le detrazioni per i buoni pasto.

La soglia di deducibilità dei buoni pasto in formato elettronico è stata quindi elevata a un tetto massimo di 8 euro.

Che significa?

Che l’azienda può erogare buoni pasto in formato elettronico del valore uguale o inferiore ad 8 euro al giorno per ogni singolo dipendente senza pagare tasse e senza che debba pagarle il lavoratore. 

Superata questa soglia, l’importo in eccedenza va a costituire reddito da lavoro dipendente e quindi non risulta più deducibile, rappresentando un costo sia per l’azienda che per il lavoratore. 

Ad esempio, su un buono pasto di 10 euro al giorno, 8 euro sono interamente deducibili per tutti gli attori in gioco, mentre sui restanti 2 euro sia l’azienda che il lavoratore dovranno versare delle imposte. 

2 euro ti sembra una cifra irrisoria?

Moltiplicala per 5 giorni alla settimana, per 52 settimane all’anno (e per ciascun dipendente dell’azienda) e scoprirai che non lo è. 

La situazione si complica (e costa) ancor più per i buoni pasto in formato cartaceo.

Per scoraggiarne l’utilizzo, infatti, la Legge di Bilancio ne ha abbassato la deducibilità a 4 euro, tranne nel caso in cui nei pressi dell’azienda non siano presenti servizi di ristorazione: in questo caso la soglia di deducibilità si alza a 5,29 euro. 

Restare entro la soglia di deducibilità significa erogare un buono pasto dagli importi molto esigui, che difficilmente possono garantire al lavoratore un pasto sano e completo.

Mensa diffusa: l’unica soluzione 100% deducibile

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Come fare ad offrire ai propri dipendenti un buon pasto senza spese aggiuntive?

Una valida alternativa ai buoni pasto è rappresentata dalla mensa diffusa: l’unica soluzione 100% deducibile per garantire il pranzo aziendale ai tuoi lavoratori.

In che consiste la mensa diffusa?

Da un punto di vista fiscale, la mensa diffusa è paragonabile alla mensa aziendale interna, i cui costi sono tutti interamente deducibili. 

Si tratta di una rete di ristoratori ed esercenti convenzionati che garantiscono il pranzo ai lavoratori delle aziende, sostituendosi di fatto ad una mensa interna. 

Come funziona?

La gestione è semplicissima e avviene via app. 

L’azienda decide quanti pasti erogare al giorno in base al numero di dipendenti e per quale importo. I lavoratori scelgono dove pranzare tra i vari locali convenzionati e possono anche attivare a loro volta delle convenzioni con i loro ristoranti preferiti. A fine pasto, usano l’app per pagare, nei limiti dell’importo giornaliero fissato dall’azienda. 

L’azienda paga i pasti tramite una fattura complessiva, mese per mese, ma solo per i pasti effettivamente consumati e per l’importo realmente speso. Tutto 100% deducibile, senza alcun limite di spesa pro-capite. 

Il risparmio per l’azienda è triplice:

  • fiscale, grazie alla deducibilità al 100%
  • risparmio sui buoni pasto non consumati dai dipendenti 
  • nessun costo di gestione di una mensa interna grazie all’alternativa diffusa

Anche i dipendenti possono trarre vantaggio da questa scelta, avendo a disposizione un importo congruo da spendere per il pranzo senza addebiti fiscali, liberandosi di buoni in formato cartaceo e badge elettronici per il pagamento e soprattutto potendo contare su un pasto bilanciato e gustoso ogni giorno. 

L’alternativa ai buoni pasto, deducibili o meno, si chiama PerPranzo. Scopri come funziona su www.perpranzo.it

BOFU - FINANCE
Published On: 22 Novembre 2021Categorie: Aziende e Consulenti

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About the Author: Giuliana Gugliotti

Giornalista, blogger e social media manager freelance. Aiuto aziende e professionisti a raccontare la loro storia e a costruirsi un’identità vincente sul web.