Welfare Aziendale e il futuro della pausa pranzo
Welfare Aziendale e il futuro della pausa pranzo
Si sa, è sempre l’ora di pranzo da qualche parte nel mondo! Ma negli ultimi decenni la pausa pranzo aziendale è cambiata molto: le abitudini alimentari sono in costante mutamento e il tempo dedicato a questo prezioso momento della giornata è sempre più breve.
Secondo alcuni studi, in media, vengono dedicati 35 minuti alla pausa pranzo aziendale, con alcune differenze tra paese e paese. É sorprendente come 4 dei 6 paesi con la pausa pranzo più lunga siano asiatici: in Giappone, ad esempio, la pausa pranzo dura almeno 45 minuti, mentre in Grecia la media è di 19 minuti!
Nel 2020 – complice la pandemia globale, la diffusione dello smart working e una sempre più diffusa consapevolezza dell’importanza di uno stile di vita sano ed equilibrato – è lecito domandarsi quale sarà il futuro della pausa pranzo. Che sia finalmente arrivato il momento di ridare la giusta importanza a questo momento fondamentale per il benessere fisico e mentale di ogni dipendente?
La pausa pranzo: l’importanza del tempo
Il tempo è una risorsa importante per tutti noi, a maggior ragione durante l’orario di lavoro. Quei 35 minuti di media globale che vengono dedicati alla pausa pranzo vanno sfruttati nel migliore dei modi: ogni secondo è importante ed evitare di perdere tempo nella scelta del ristorante, in coda o alla cassa diventa fondamentale.
Sicuramente le piattaforme di delivery hanno fatto della velocità e della comodità i loro cavalli di battaglia. Questo ha aiutato i dipendenti con poco tempo per il lunch break a non rinunciare al pranzo.
Ma spesso questi servizi di delivery hanno un problema: non garantiscono qualità nutrizionale ed equilibrio, fondamentali in pausa pranzo per affrontare al meglio la seconda parte della giornata.
Come risparmiare tempo ma mangiare bene?
L’attenzione alla salute è sempre più importante per i lavoratori. Il 73% dei millennials e il 76% della generazione Z afferma di essere disposto a pagare di più per avere la certezza sulla sostenibilità dei propri alimenti preferiti.
La nuova generazione di lavoratori, infatti, è molto esigente e consapevole: grande attenzione viene data alla qualità del prodotto e alle proprietà benefiche e nutrizionali degli alimenti. Tra i food trend troviamo sicuramente l’alto gradimento di alimenti biologici e a Km zero, l’attenzione per la sostenibilità ma anche la richiesta di un’offerta più ampia di prodotti.
É evidente che i dipendenti non sono più soddisfatti da un panino davanti allo schermo o da un hamburger recapitato nel loro ufficio. Sono attenti alla loro dieta e vogliono mangiare sano ed equilibrato.
Come risparmiare tempo, mangiare bene e non spendere una fortuna?
Sono sempre di più le aziende che hanno capito l’importanza del benessere dei propri dipendenti e che investono in innovazione e tecnologia. La costante evoluzione del welfare aziendale riguarda anche il futuro della pausa pranzo, da sempre il benefit più amato dai dipendenti.
Il servizio innovativo di PerPranzo viene in aiuto a queste aziende e alle nuove esigenze dei lavoratori, anche in smart working, con un benefit completamente digitale, semplice e flessibile.
Il lavoratore sceglie dall’app PerPranzo dove pranzare e se consumare il pasto al ristorante oppure prenotarlo e ritirarlo o riceverlo in ufficio. Il tutto pagando tramite QR code ed evitando così code e perdite di tempo in cassa. E la buona notizia è che, grazie alla normativa della mensa diffusa l’azienda potrà offrire qualsiasi importo in pausa pranzo (senza il limite degli €8) completamente esentasse.
La pausa pranzo è un momento fondamentale per la salute e il benessere dei dipendenti. Ma il concetto di “salute” ha assunto negli anni un significato decisamente più ampio: stare bene non è più limitato solamente all’aspetto esteriore ma significa sentirsi bene a 360 gradi e il benessere mentale acquisisce sempre più importanza, a tutti i livelli. A questo proposito, sapevi che la condivisione del pranzo con i propri colleghi migliora notevolmente il benessere psicologico dei dipendenti e rappresenta anche lo strumento più efficace di team building? Ne abbiamo parlato in questo nostro articolo.