I segreti per una pausa pranzo rigenerante
I segreti per una pausa pranzo rigenerante
La pausa pranzo è il momento più importante della tua giornata: ecco qualche consiglio per fare in modo che sia davvero rigenerante
Inutile negarlo: se lavori in ufficio la pausa pranzo è certamente tra i tuoi momenti preferiti. E allora perché decidi, a volte o più di frequente, di sfruttarlo male?
Forse non lo sai, ma la pausa pranzo è anche il momento che ti permette di ricaricare le batterie, nutrire corpo e mente e ricominciare a lavorare alla grande.
Proprio così: “sbagliare” la pausa pranzo è quanto di più deleterio possa esserci per la tua salute, fisica e mentale. Se sei di quelli che mangiano cibi precotti e mal scaldati nel microonde dell’ufficio senza staccarsi dalla scrivania e dal pc, forse è arrivato il momento di cambiare le tue abitudini: comincia leggendo questo articolo con alcuni semplici consigli per migliorare la tua pausa pranzo.
Pausa pranzo: cosa non fare
Mangiare alla scrivania, lo abbiamo detto, è la scelta peggiore che tu possa fare per trascorrere la tua pausa pranzo: se poi addirittura si continua a lavorare durante il pasto, in una mano la forchetta o il panino e l’altra tra mouse e tastiera, il malessere psico-fisico è assicurato.
Già, perché la pausa pranzo dovrebbe essere un momento per staccare, ricaricarsi in vista della seconda metà della giornata lavorativa, dedicarsi ad altre attività che non siano il lavoro e riposare corpo e mente.
Mangiare davanti al computer fa male perché:
- Non si staccano gli occhi dallo schermo
- Non si fa riposare il cervello
- Non si socializza con i colleghi
Insomma, passare la pausa pranzo alla scrivania forse ti permetterà di recuperare qualche minuto di lavoro, ma sicuramente non ti aiuterà ad avere prestazioni migliori, anzi: alla lunga il tuo rendimento ne risentirà.
Quindi alzati, esci a consumare il pasto in un luogo diverso dall’ufficio e fai del tuo meglio per dimenticarti del lavoro!
Altra cosa da non fare: mangiare cibo spazzatura
Gli italiani sono sempre più consapevoli del fatto che la loro salute dipende da ciò che mangiano*: la pausa pranzo non fa eccezione. Cerca di consumare pasti di qualità, bilanciati e con il giusto apporto calorico.
Gli avanzi del giorno prima non sono sempre una buona idea: meglio puntare ad un pasto pensato esclusivamente per il pranzo, meglio se cucinato al momento, nutriente ma leggero, per evitare sia la sonnolenza del primo pomeriggio sia la mancanza di energia necessaria ad affrontare il resto della giornata.
Pausa pranzo: cosa fare
La pausa pranzo non è un optional, ma una necessità: ecco perché deve essere sfruttata appieno!
Per rendere la tua pausa pranzo un momento di benessere, rigenerante per corpo e mente, comincia con l’alzarti dalla scrivania: vai a mangiare fuori, meglio se in compagnia di colleghi. Socializzare è bello e fa bene!
Se è bel tempo e puoi, resta all’aperto e fai una breve passeggiata prima o dopo il pranzo: anche il tragitto dall’ufficio al ristorante può bastare, l’importante è far muovere il corpo dopo diverse ore di immobilità forzata per prevenire mal di schiena e dolori articolari.
Ricorda: la sedentarietà è una minaccia per la tua salute!
Secondo consiglio: mangia sano.
Se sei fan della schiscetta, non portare in ufficio gli avanzi del giorno prima, ma cucina qualcosa di adatto al pranzo. Se non hai tempo e preferisci andare a mangiare fuori, scegli un ristorante che offra piatti sempre diversi, cucinati in modo sano e con ingredienti di stagione, oppure cambia spesso ristorante per mangiare cucine diverse.
Ultimo ma non meno importante: non sottovalutare l’idratazione!
La maggior parte delle persone si dimentica totalmente di bere quando è concentrata in un’attività lavorativa: la disidratazione è quasi sempre la causa di mal di testa, cali di attenzione e performance ridotte. Approfitta della pausa pranzo per idratarti correttamente e ricordati di bere almeno un litro d’acqua durante la giornata di lavoro: anche se non ci credi, ti aiuterà a restare concentrato, più focalizzato sui tuoi obiettivi e in forma!
*Fonte: Rapporto Ristorazione di FIPE