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Dehor esterno zona gialla: regole, agevolazioni e tipologie

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Dehor esterno zona gialla: regole, agevolazioni e tipologie

Finalmente il servizio al tavolo è ripartito, anche se le riaperture in zona gialla privilegiano gli spazi all’aperto. Quali sono le regole e le linee guida per il dehor esterno?

In base alle regole contenute nel Decreto Riaperture, sono due la date chiave che troviamo nelle agende di tutti i ristoratori:

  • 26 aprile 2021: quando è ripartito il servizio al tavolo nelle zone gialle, anche se solo all’aperto e fino alle 22
  • 1 giugno 2021: la data che segnerà l’inizio del servizio al tavolo anche al chiuso, ma solo fino alle 18 (mentre la cena resta possibile solo all’aperto).

In pratica, per il momento, la riapertura è solo parziale, e privilegia chi ha uno spazio all’aperto – dehors, terrazza o giardino che sia – sia per quanto riguarda la pausa pranzo che per la cena.

Tante le regole da rispettare, tra cui l’obbligo di distanziamento tra i tavoli di almeno un metro all’esterno, la somministrazione dei buffet solo tramite personale incaricato o l’invito ad utilizzare i menù digitali (per maggiori informazioni leggi il nostro decalogo completo per la riapertura), ma tanti anche i dubbi rimasti.

Secondo i dati Fipe Confcommercio, il 46,6% dei bar e dei ristoranti in Italia non è dotato di spazi all’aperto. Inoltre, questa percentuale è ancora più alta nelle grandi città e nei centri storici, dove lo spazio a disposizione dei ristoratori è ancora più ridotto.

Chi può, come deve organizzare gli ambienti esterni? E cosa prevede la normativa dei dehor? Chi ha un contratto di mensa aziendale può pranzare all’interno? E cosa succederà dopo il primo giugno?

Noi di PerPranzo abbiamo deciso ancora una volta di aiutare i ristoratori offrendo le informazioni necessarie per gestire le progressive riaperture in sicurezza e nel rispetto di tutte le normative.

La questione controversa degli “spazi all’aperto”

dehor esterno regole

Se è scontato che un giardino o una terrazza siano di per sé spazi “all’aperto” senza bisogno di ulteriori spiegazioni, esistono però diversi ambienti che lasciano dubbi e perplessità. Una veranda con ampie finestre è spazio all’aperto? Una tensostruttura con pareti è spazio all’aperto? Un dehors di vetro è spazio all’aperto? E un locale con vetrate che si aprono?

Il Decreto parla di dehors ma come i ristoratori sanno, questo significa pressoché qualsiasi cosa: dal tavolino sulla strada alle strutture fisse e, almeno in parte, coperte. Il Governo non specifica i limiti e sembra dunque che ognuno stia interpretando la legge come più gli aggrada.

La Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, ha provato a dare un’interpretazione il più possibile univoca alla normativa definendo come rispettose dei criteri tutte le strutture/coperture complesse, a condizione che vengano mantenute “aperte” almeno una o più delle pareti perimetrali.

Questo rende possibile utilizzare anche le cosiddette “sun rooms” che, pur essendo parte di un edificato, sono dotate di serramenti apribili in completa altezza e possono garantire così da una fino a tre facciate completamente apribili, consentendo una circolazione dell’aria pari a quella degli spazi aperti.

Una cosa è certa: i comuni di tutta Italia si stanno muovendo per permettere al maggior numero di locali di operare all’aperto. In particolare, sono state stilate le linee guida che le amministrazioni comunali potranno applicare per semplificare le procedure di predisposizione di spazi all’aperto di bar e ristoranti, garantendo anche una maggior libertà di progettazione.

Viene incentivato così l’esonero di Tosap (Tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche e Cosap (Canone per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche). I locali che disporranno di pleateatici (spazi pubblici esterni) saranno esentati dalla tassa e dal canone fino al 30 giugno 2021, ma l’Associazione di Comuni Italiani spiega che è già stata avviata la richiesta al Governo per prorogare questa esenzione fino al 31 dicembre 2021.

La tua attività può beneficiare di qualche agevolazione?

Ecco un breve elenco di chi può accedervi:

  • gli esercizi di ristorazione, per la somministrazione di pasti e di bevande, comprese quelle aventi un contenuto alcoolico superiore al 21% del volume (quindi ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie ed esercizi similari);
  • gli esercizi per la somministrazione di bevande, comprese quelle alcooliche di qualsiasi gradazione, nonché di dolciumi, compresi i generi di pasticceria e gelateria (quindi bar, caffè, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari);
  • gli stessi esercizi di cui sopra in cui la somministrazione di alimenti e di bevande venga effettuata congiuntamente ad attività di trattenimento e svago, come ad esempio gli stabilimenti balneari ed esercizi similari;
  • rientrano nell’ambito soggettivo della norma anche gli ambulanti.
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Come funziona la procedura?

La procedura semplificata prevede una semplice domanda per via telematica all’ufficio competente dell’ente locale alla quale andrà allegata la planimetria della nuova occupazione o dell’ampliamento senza applicazione dell’imposto di bollo. 

Il provvedimento concessorio, a seconda dell’organizzazione degli enti, può essere rilasciato immediatamente o in tempi ridottissimi, tramite un riscontro per accettazione telematico della domanda che costituisce titolo espresso.

Ovviamente rimangono da rispettare le disposizioni del Codice della strada: bisognerà lasciare libere le aree di pubblico passaggio e di transito dei mezzi di soccorso ed il rispetto dei diritti dei terzi. Inoltre, non essendoci una normativa valida a livello nazionale, è possibile per i Comuni definire autonomamente le superfici massime concedibili per le nuove occupazioni.

Servizio mensa in pausa pranzo

La buona notizia è che il servizio mensa all’interno dei ristoranti è ancora attivo. Questo significa che, laddove esista un contratto di mensa aziendale tra ristorante e azienda, sarà possibile accogliere i lavoratori in pausa pranzo anche all’interno del locale (e non solo all’aperto come previsto in zona gialla). E’ obbligatorio segnalare con un cartello che il servizio all’interno è solo per mensa aziendale, ed è necessaria la separazione della clientela.

Anche in questo caso, per qualsiasi dubbio o per richiedere la documentazione necessaria per attivare il servizio di mensa aziendale anche in zona gialla ti invitiamo a scaricare il nostro materiale completamente gratuito che trovi qui sotto.

TOFU A - RESTAURANT

Published On: 14 Maggio 2021Categorie: Ristoranti

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About the Author: Marta Maestri

Marketer e content creator, con una forte passione per tutto quello che è food. Millennial, laureata in Marketing e con esperienza in aziende Food & Beverage sia in Italia che a Londra. Credo in un futuro di sostenibilità e umanizzazione.