Cibo del futuro: come sarà la nostra dieta tra 10 anni?
Cibo del futuro: come sarà la nostra dieta tra 10 anni?
Il settore alimentare è sicuramente tra quelli che vedranno la maggiore evoluzione nei prossimi 10 anni. Ma cosa mangeremo nel futuro?
Il cambiamento climatico è un problema che non può più essere trascurato. Essendo ormai evidente il forte legame che esiste tra produzione di cibo e ambiente, è necessario modificare alcune abitudini alimentari e compiere scelte sempre più sostenibili per salvaguardare il nostro pianeta e la nostra sopravvivenza.
Come abbiamo già visto, infatti, la produzione di cibo è tra i settori che più impattano sul climate-change. Questo è dovuto alle ingenti emissioni di gas serra e al grande consumo di risorse naturali, come acqua e suolo, che la produzione di alimenti richiede. Un cambiamento delle nostre abitudini alimentari è inevitabile e necessario, ma come sarà il cibo del futuro? Cosa mangeremo nel 2031? Ecco alcune previsioni:
Sempre più cibo biologico
Il biologico ha visto una vera e propria esplosione negli ultimi anni! In Italia si cominciò a parlarne agli inizi degli anni 70’, ma solo recentemente il bio è entrato stabilmente in GDO. Oggi, grazie all’aumentato interesse dei consumatori verso benessere e sostenibilità, i prodotti biologici stanno registrando il record di acquisti. É probabile, quindi, che in futuro saranno loro a monopolizzare l’offerta dei supermercati.
Verso un futuro plant-based
I cibi plant-based, ovvero 100% vegetali, sono destinati a crescere anche in futuro, andando sempre più a sostituire la carne e, in generale, gli alimenti di origine animale. Si tratta di un mercato che raggiungerà un valore di oltre 12 miliardi di dollari già entro il 2023 e che si sta diffondendo a macchia d’olio nella GDO e nella ristorazione con ottimi risultati anche in termini di gusto!
La carne in vitro
La diffusione della “carne vegetale” verrà affiancata dalla carne in vitro. Il Dott. Mark Post, professore emerito di Fisiologia Vascolare all’Università di Maastricht e teorico dell’agricoltura cellulare applicata alla carne, ha dichiarato che è possibile ottenere qualcosa come 175 milioni di hamburger a partire dalle cellule di una singola mucca, anziché macellarne 440 mila.
Inoltre si tratterebbe di una carne realmente “pulita” (Clean Meat), che oltre a non comportare l’uccisione di animali, non conterrebbe neppure residui di antibiotici.
Negli Stati Uniti, il 64% degli americani si dichiara pronto ad assaggiare la carne coltivata e a comprarla non appena raggiungerà un costo competitivo con quello della carne convenzionale.
Gli insetti come alternativa sostenibile
l consumo di insetti è stato sdoganato anche in Europa e, nel prossimo futuro, potrebbe far parte della nostra dieta quotidiana.
Il loro profilo nutrizionale è eccellente e il loro allevamento ha un impatto sull’ambiente nettamente inferiore rispetto a quello degli animali da reddito tradizionali. Al momento, si conoscono oltre 3.000 specie di insetti commestibili!
Meno proteine, più vitamine sostenibili
La mania per le proteine potrebbe subire una graduale contrazione nel cibo del futuro, in favore di sali minerali e vitamine prodotti da agricoltura sostenibile e non necessariamente sulla terra ferma! In futuro potremo mangiare vegetali prodotti da orti sottomarini oppure coltivati in serre galleggianti o ancora frutta in idroponica, cresciuta senza l’utilizzo di pesticidi su orti verticali.