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Aliquota IVA per mensa diffusa: cosa dice la normativa?

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Aliquota IVA per mensa diffusa: cosa dice la normativa?

Nelle ultime settimane si è discusso molto in merito all’applicazione dell’aliquota IVA agevolata al 4% per la mensa diffusa erogata tramite app. Chiariamo insieme qualche dubbio.

Con la risposta all’interpello n. 430 del 22 agosto 2022 l’Agenzia delle Entrate ha affrontato la tematica dell’aliquota IVA applicabile alla mensa diffusa e ai servizi sostitutivi di mensa aziendale gestiti tramite app digitale. Lo scopo era quello di fornire chiarimenti sulla corretta tassazione IVA da applicare al servizio di pagamento di alimenti e bevande nei ristoranti effettuato tramite applicazione digitale, e la questione riguarda principalmente la possibilità o meno di applicare l’aliquota IVA agevolata al 4% quando viene utilizzata un’app per pagare il pranzo.

Cosa ha chiarito l’Agenzia delle Entrate?

Per rispondere, l’Agenzia delle Entrate è partita affermando che per verificare se una somministrazione di alimenti e bevande sia categorizzabile come servizio sostitutivo di mensa aziendale occorre analizzare non solo la modalità con cui essa viene resa ma anche la presenza di convenzioni tra le parti coinvolte nel contratto. La presenza di una convenzione alla base del servizio di mensa diffusa diventa dunque cruciale, ma non basta.

Infatti, con particolare riferimento alla risoluzione 17 maggio 2005 n. 65/E, nel documento si parla della mensa diffusa tramite card elettronica (di cui l’app può essere considerata un’evoluzione) e si evidenzia che le convenzioni necessarie per il servizio devono prevedere delle clausole finalizzate ad evitare l’utilizzo improprio dell’app. Tra queste il fatto che il dipendente possa utilizzare l’app per una sola prestazione giornaliera, nei giorni effettivamente in servizio o in un orario prestabilito per il pranzo.

Per quanto riguarda i pubblici esercizi, ricordiamo che la Risoluzione delle Entrate n.63/E del 17 maggio 2005 ha specificato che gli esercizi pubblici possono essere qualificati come mense aziendali nel momento in cui esistono specifiche convenzioni con i datori di lavoro con trattamento equiparato a quello delle mense aziendali.

L’IVA per il pagamento dei pasti tramite app

Per riassumere, nell’interpello si afferma che le peculiarità che caratterizzano il servizio di mensa diffusa non si riscontrano nel momento in cui l’app viene utilizzata come mero mezzo di pagamento del pranzo per conto del datore di lavoro. In questo caso quindi i ristoranti fattureranno alla società le consumazioni dei dipendenti applicando l’IVA al 10%.

Quindi per la definizione dell’IVA diventa necessario distinguere tra app finalizzate ad offrire puramente un servizio di pagamento e app che permettono di usufruire di un servizio di mensa diffusa, seguendo quindi tutto ciò che prevede la normativa della mensa diffusa e le clausole citate sopra.

TOFU - FINANCE
Published On: 7 Settembre 2022Categorie: Aziende e Consulenti

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About the Author: Marta Maestri

Marketer e content creator, con una forte passione per tutto quello che è food. Millennial, laureata in Marketing e con esperienza in aziende Food & Beverage sia in Italia che a Londra. Credo in un futuro di sostenibilità e umanizzazione.