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Fringe benefit e welfare aziendale: una breve guida

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Fringe benefit e welfare aziendale: una breve guida

Cosa sono i fringe benefit, come funzionano ed in che modo influiscono a livello fiscale.

Fringe benefit e welfare aziendale: di cosa si tratta? Molto spesso le aziende concedono ai propri dipendenti una serie di beni e servizi accessori da addizionare alla normale busta paga: normali componenti di reddito che come tali dovrebbero essere soggette a tassazione ma che, in Italia, godono di regimi di esenzione.

Scopriamo insieme in cosa consistono e come funziona il calcolo fiscale in relazione ai fringe benefit. 

Fringe benefit: cosa sono? 

Con la dicitura welfare aziendale si indicano quelle misure volte ad agevolare l’erogazione di alcuni beni e servizi a cui il lavoratore può accedere in modo vantaggioso. I fringe benefit rientrano tra i beni ed i servizi previsti dal welfare aziendale, nella categoria dei compensi in natura, con una caratteristica però: devono figurare in busta paga

Si tratta di una vera e propria retribuzione che l’azienda sceglie di corrispondere ai lavoratori per aumentarne il grado di soddisfazione ed incentivarne la produttività. 

Spetta all’azienda, in fase di redazione o di modifica del contratto di lavoro, stabilire a quali categorie di dipendenti assegnare questi beni o servizi. 

In Italia, i fringe benefit più diffusi sono l’auto aziendale, lo smartphone, il tablet, il pc portatile, i rimborsi spese ed i buoni pasto: ogni tipologia gode di un trattamento fiscale specifico ma, in generale, la legge ha stabilito una soglia, che viene modificata o prorogata di anno in anno, entro la quale beni e servizi non concorrono a formare reddito e quindi, sostanzialmente, non sono tassati

Scopriamo insieme come funziona la tassazione sui fringe benefit e a quanto corrisponde la soglia per il periodo d’imposta 2021. 

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Fringe benefit: come funzionano a livello fiscale?

Per il 2021, la legge di conversione del Decreto Sostegni ha prorogato il raddoppio, già valido nel 2020, della soglia, detta di non imponibilità, entro la quale i fringe benefit non concorrono a formare reddito: l’importo limite resta di 516,46 euro, a fronte dei 258,23 originari. Questo significa che i beni ed i servizi accessori non sono tassabili se il loro valore ammonta ad una cifra pari o inferiore ai 516,46 euro annui.

Lo scopo del Governo è essenzialmente quello di incentivare l’adozione di misure poco diffuse nel nostro Paese, soprattutto tra le piccole realtà, aiutando intanto i settori più colpiti dalla pandemia. 

I fringe benefit sono calcolati su base annuale ma devono essere indicati nel cedolini e sottoposti a tassazione mensile.

Il trattamento fiscale è da applicare sia ai dipendenti che al datore di lavoro, che può dedurre i costi sia al 70% che al 100%, secondo i limiti normativi. 

Ma cosa succede oltre la soglia dei 516,46 euro all’anno? I fringe benefit vengono tassati normalmente. Tra questi, come abbiamo detto, rientrano anche i buoni pasto.

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BOFU - WELFARE
Published On: 5 Agosto 2021Categorie: Aziende e Consulenti

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About the Author: Giuliana Gugliotti

Giornalista, blogger e social media manager freelance. Aiuto aziende e professionisti a raccontare la loro storia e a costruirsi un’identità vincente sul web.