Buoni pasto: qual è il costo per le aziende?
Buoni pasto: qual è il costo per le aziende?
Quanto costa realmente un buono pasto all’azienda dopo la manovra Finanziaria 2020?
La manovra finanziaria 2020 ha introdotto delle modifiche significative nell’utilizzo dei buoni pasto aziendali, provocando non poca confusione nei reparti amministrativi delle aziende che garantiscono ai propri dipendenti questa misura di welfare.
I buoni pasto sono da sempre soggetti a tasse e spese aggiuntive: cerchiamo di fare chiarezza e capire insieme nello specifico quanto costa oggi ad un’azienda tenere in piedi questo servizio, sia in formato cartaceo che elettronico, soprattutto dopo le modifiche introdotte dalla nuova Legge di Bilancio.
Buoni pasto cartacei: ora costano molto di più alle aziende
La Legge di Bilancio 2020, con l’intento di favorire l’utilizzo dei buoni pasto elettronici ha cercato di disincentivare l’uso di quelli cartacei, riducendo la soglia di deducibilità a 4 euro.
In cosa si traduce questo cambiamento per le aziende?
La modifica introdotta dalla Finanziaria va ad aumentare l’importo di tasse che l’azienda è tenuta a pagare per ogni singolo buono pasto del valore superiore a 4 euro: l’eccedenza andrà a costituire reddito da lavoro dipendente, rappresentando un costo ulteriore per le aziende.
Quindi quanto costa un buono pasto all’azienda? Ecco un esempio: se l’azienda eroga buoni pasto del valore di 10 euro al giorno, per ogni buono pasto ci sarà un’eccedenza di 6 euro: su questa l’azienda sarà tenuta a pagare tasse per un valore di 3,69 euro. Ogni buono pasto dal valore netto di 10 euro per il dipendente costerà quindi all’azienda una cifra lorda di 13,69 euro.
Buoni pasto elettronici: vantaggi sì, ma fino a 8 euro al giorno
Anche i buoni pasto elettronici non sono esenti da tasse e imposte: conviene utilizzarli se l’importo giornaliero corrisposto al dipendente non supera gli 8 euro, soglia entro la quale il costo dei buoni pasto è completamente deducibile per le aziende.
Ma per quelle aziende che corrispondono un buono del valore giornaliero anche di poco superiore agli 8 euro, le spese aggiuntive lievitano sensibilmente.
Ecco un esempio: prendiamo come riferimento sempre la cifra di 10 euro al giorno per ogni singolo dipendente. Se il buono pasto viene erogato in formato elettronico, l’eccedenza su cui pagare le tasse sarà di 2 euro: le imposte quindi scenderanno a una cifra complessiva di 1,23 euro per ogni singolo buono, che sommati ai 10 euro netti del valore del buono pasto vanno a costituire un costo lordo per l’azienda di 11,23 euro al giorno per ciascun dipendente.
Non è difficile immaginare che, anche se si tratta di pochi euro al giorno, moltiplicando questa cifra per il numero totale di dipendenti e di buoni pasto, l’importo in tasse annuale diventa abbastanza esoso: per fare un altro esempio, per un’azienda con soli 5 dipendenti, parliamo di un costo annuo di 1500 euro per i buoni pasto elettronici e quasi 5000 euro per quelli in formato cartaceo, escluso chiaramente l’importo corrisposto con il buono.
È possibile tagliare questi costi?
Sì, è possibile. Abbiamo approfondito l’argomento in questo articolo: Come eliminare i costi dei buoni pasto e garantire il pranzo ai lavoratori.